mercoledì 7 marzo 2012

2. La Nuova Me

La partenza venne fissata per fine Settembre ed io trascorsi i mesi che rimanevano a preparare documenti, fisico, capelli e guardaroba. Furono mesi molto intensi.

Per quanto riguarda la parte prettamente burocratica feci fiduciosamente riferimento al mio coordinatore Erasmus. Questi mi affidò ad un’assistente, che mi indirizzò ad uno specializzando, che mi rifilò ad una segretaria, che mi sbolognò ad un inserviente che, passandomi il mocio per i pavimenti, mi liquidò con un: “Non parlo tedesco. Dovrai arrangiarti da sola. Ma mi raccomando non farci fare brutte figure.”
“...”
“E ancora una cosa, quasi dimenticavo”
“Si?”
“Quando hai finito con i corridoi pulisci pure i cessi”

Io, di fronte a tanta disponibilità, mi sentii al sicuro come un pulcino avvolto amorevolmente nella bambagia, adagiato in un cestino ornato da pizzi e merletti, e delicatamente depositato in mezzo alla carreggiata dello svincolo autostradale di Roncobilaccio.
Sorprendentemente, però, non venni investita dal primo TIR di passaggio, ma fui portata in salvo dalla proverbiale organizzazione teutonica. Tramite un fitto carteggio con studentato, università e facoltà berlinesi, nel giro di poco tempo mi assicurai un posto letto, organizzai il piano didattico per il semestre, e mi venne persino assegnato un Buddy, uno studente tedesco a cui fare riferimento per qualsiasi dubbio o perplessità.

Risolte le pratiche necessarie ma noiose, fui finalmente libera di occuparmi della parte più frivola e divertente dei preparativi.
Qualsiasi ragazza, prima di partire per le classiche due settimane di ferie, dedica molto tempo al fisico, ai capelli e soprattutto al guardaroba. Se si moltiplica il tutto per 1000, si ottiene una stima approssimativa del tempo, la passione e le energie che profusi io per la preparazione di 6, dico 6, ripeto 6, mesi in terra straniera.
L’obiettivo era essere bellissima per far schiattare d’invidia quel fetente del mio ex. Biondissima per mimetizzarmi con la popolazione indigena. E dotata di abiti caldi e femminili per evitare l’assideramento, ma con una certa classe.

A Settembre, dopo mesi di autoanalisi e shopping terapeutico, potei finalmente esibire un fisico tonico e perfetto, che ricordo ancora con nostalgia. Una chioma artificiosamente schiarita, che ricordo con orrore. Ed ovviamente un nuovo guardaroba con cui avrei potuto affrontare anche l’inverno artico.

Era giunto il tempo. Rinfrancata nel corpo e nello spirito, vide la luce e spiccò il volo Lei: La Nuova Me.

Continua...

10 commenti:

  1. Sei un geniaccio, lasciatelo dire!

    ---Alex

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    1. Beh, se proprio insisti, te lo lascio dire. Guarda, se vuoi, te lo lascio anche ripetere :D

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    2. Sei un geniaccio!!! :-D

      ---Alex

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  2. Ecco, la mia domanda - futile, si capisce - è: perché la dotazione di abiti caldi e femminili adatti all'inverno artico non si è accompagnata a te per il famoso capodanno?...
    Se volessi mai rivivere l'atmosfera di quei giorni, io ho una casa da pulire, cessi compresi.
    A disposiziò
    ;)

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    1. Sei proprio maschio. Non capisci. Eppure già lo spiegai in altra sede.
      In determinate occasioni, come ad esempio il Capodanno, la "ventenne tipo" (categoria a cui io mi vantavo di appartenere) DEVE sfoggiare l'abitino sottoveste. Ci possono essere -20 gradi, e lei a casa può anche conservare un intero equipaggiamento da spedizione artica, ciò non ha alcuna importanza. Ella a Capodanno deve essere sgnacchera, e per esserlo non si può coprire come la nonna Abelarda, ma deve svestirsi a costo di una polmonite.

      Ovviamente la soluzione più saggia consisterebbe nel vestirsi a strati, coprendo top da panterona o mini abitini con maglioni adeguati, ma non sempre essa è applicabile o la fanciulla è sufficientemente sveglia da pensarci per tempo.

      Prendi appunti, caro, che tutte queste informazioni circa il mondo femminile, potrebbero sempre tornarti utili.

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  3. Ok, allora rileggiamo un attimo i miei appunti.
    1- La "ventenne tipo", dunque con equipaggiamento fisico inversamente proporzionale a quello cerebrale, si lancia a -20°, cosi, perché deve sfoGare il vestito.
    2- Ella non conosce vie di mezzo, deve farsi notare. (ve-ri-fi-ca-re che non porti con sé taniche di benzina)
    3- Ella non possiede un processore avanzato (come da punto 1) pertanto i fenomeni naturali producono effetti che Ella riceve con un ritardo non quantificabile a priori.
    4- Ella tende a stati d'innamoramento psicologicamente precostituiti che possono riversarsi nel mondo reale su soggetti che, a qualsiasi titolo, rievocano l'oggetto della tensione onirica.
    5- Ella è molto interessata alle civiltà diverse da quella di provenienza e tende ad inserirsi nel tessuto socio-culturale cercando anche di sublimarne i caratteri fisici
    Oh, grazie Rot.
    Spero di aver compreso tutto.

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  4. Non ho la forza e il tempo di smontarti i punti 1, 2 e 3.
    Ma, per giustizia, ci tengo a precisare che i punti 4 e 5 non riguardano la ventenne tipo. Semmai riguardano la ventenne, futura blogger, consapevole della propria follia.

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  5. Belllissimooo!
    Davverooo!

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