martedì 11 dicembre 2012

57. Arigatou

LaMari tornò in Italia per prima, seguita poi da tutte le altre Comari.
Ci fu chi organizzò una notte bianca in giro per locali, chi preparò il bagaglio a mano più fuori norma nella storia dell'aviazione civile, e chi lasciò biglietti e regali per tutte.
Ma la cosa più importante fu che ognuna tracciò un segno indelebile nel cuore delle altre.

Tutte tornarono in Italia prima di me che, avendo a disposizione un appartamento fino a metà aprile e un fidanzato nuovo di zecca, rimandai il più possibile l'indesiderato rimpatrio.
Ma, dopo aver visitato la bella Dresda e aver messo piede in tutti gli improbabili locali alternativi berlinesi, anch'io mi arresi di fronte all'ineluttabilità del destino cinico e baro, e cominciai a prepararmi alla partenza.

Prima di litigare con le valigie e cercare di infilare tutto il mio mondo in spazi tanto angusti, mi rimaneva solo un'ultima cosa da fare. E la feci.

Per l'ultima volta riattraversai la città da parte a parte. Presi il tram, la metro e l'autobus. Mi orientai tra le mille stradine del parco e, finalmente, rientrai nell'Haus 17 di Schlachtensee.
Non avevo più messo piede in quell'edificio da inizio gennaio.
L'avevo lasciato immerso nella neve. Lo ritrovai illuminato da un pallido sole del Nord.

Stringendo tra le mani una bottiglia di vino rosso piemontese, salii un paio di piani, svoltai nel corridoio a sinistra e mi fermai davanti alla terza porta.
Bussai e attesi.
Nessuno rispose.

Fumiki non era in casa.
Avevo fatto tutta quella strada per niente.
Avevo fatto tutta quella strada per ringraziarlo.
Ringraziarlo della sua amicizia. Della sua compagnia. Delle chiacchiere e delle riflessioni.
Ringraziarlo nonostante avesse scelto di non far parte della mia vita. Nonostante non mi fosse mai venuto a trovare nel nuovo appartamento. Nonostante avesse lasciato che l'orgoglio fosse più forte dell'affetto.
Avevo fatto tutta quella strada per salutarlo. Perché, pur non vedendoci ormai da tempo, lasciare la Germania senza dirglielo mi sembrava un tradimento, uno sgarbo, un gesto imperdonabile. Più imperdonabile ancora del non essere mai tornata a trovarlo in tutti quei mesi.

Bussai ancora.
Appoggiai l'orecchio alla porta per cogliere dei rumori all'interno.
Nulla.
Mi arresi e tornai indietro.

Ripercorsi il corridoio e le scale ma, prima di uscire, qualcosa attirò la mia attenzione.
Sulla cassetta delle lettere era stato appiccicato un biglietto ricoperto da una scrittura minuta, serrata e precisa.
Fumiki si era trasferito e aveva lasciato indicazione su dove recapitargli la posta.

Presi nota e mi rimisi in cammino.
Mezz'ora dopo mi ritrovai davanti ad un'altra porta.
Bussai e questa volta l'attesa non fu vana.

Venne ad aprirmi uno dei tre studenti che abitava in quel miniappartamento.
"C'è Fumiki?", gli chiesi
"No", mi rispose, "tornerà stasera".

Non potevo aspettarlo, avevo ancora un milione di cose da fare prima di prendere l'aereo il giorno successivo. Quindi mi sedetti a terra, rovistai nella borsa, ne tirai fuori una penna, e mi misi a scrivere lungo il bordo dell'etichetta della bottiglia di vino.

Scrissi della mia riconoscenza, della mia partenza e del mio dispiacere di non averlo più rivisto.
Scrissi il mio indirizzo email ed il mio nome.
Scrissi e poi consegnai la bottiglia dicendo solo: "Mi raccomando, è importante".

Il dono quella sera venne consegnato nelle giuste mani.
L'indirizzo utilizzato nei mesi a venire per un fitto carteggio telematico.
Il vino tenuto come ricordo, o almeno così mi è stato assicurato.

Il trascorrere del tempo poi ci allontanò, ma non per sempre.
Certe persone sono destinate a far parte della nostra vita e della nostra storia.
Io della sua. Lui della mia.

Arigatou.
Grazie.

Continua...

6 commenti:

  1. Ohhhhhhhhh che tenero questo post! Mi sono sciolto dalla commozione!!
    Ma...se le Comari ora sono tornate a casa e tu quasi quasi, che è un messaggio subliminale che le avventure di Pancrazia in Berlin sta per chiudere??

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    1. Neanche tanto subliminale direi.
      Anche le belle cose finiscono :(

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  2. Nuoooooooooooooooooooooooooo :(( disperazione!!!

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    1. Ma la disperazione è per il mancato incontro fra me e Fumiki o per l'imminente fine di "Pancrazia in Berlin"?

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  3. Più la seconda :(( Jaaaaane non potevi starci più tempo a Berlino? non puoi fare un nuovo erasmus? :( Oppure fatti un paio di viaggetti e fai un diario di bordo online simile a questo! :D

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