mercoledì 9 maggio 2012

22. Die Kinder

Prima di partire per la Germania mi avevano presentato Berlino come la città dei single e dei gay. Mi trovai, invece, nel regno dei ragazzini dalle lingue rotanti e dei genitori con pargoli al seguito.
Imparai ben presto che i tedeschi respirano molto bene dal naso e sono affetti da un esibizionismo cronico: non esiste panchina, autobus, tram o metropolitana senza una coppia intenta in una funambolica pomiciata pubblica. E più pubblico c'è, meglio è.
Ma ad attirare la mia attenzione furono soprattutto i bambini.
Fin da piccoli i germanici sono diversi da noi. E fanno paura.

I bimbi tedeschi sono fatti di gomma. Indistruttibili nel corpo e nello spirito.
Li ho visti superare la barriera del suono, pedalando come pazzi lungo discese suicide.
Li ho visti appendersi ai sostegni della metropolitana, dondolandosi come glabri scimpanzé.
Li ho visti tentare di spiccare il volo, lanciandosi da ragguardevoli altezze.
Ho visto fare tutto ciò sotto l'occhio vigile di genitori dotati dell'autocontrollo di un monaco buddista, che si limitavano ad ammonirli con un pacato: "Così finirai col farti male, tesoro". Mentre io trattenevo a stento la madre ansiosa, ossessiva e scassaballe che alberga in ogni donna italiana, e che avrebbe voluto urlare: "OHMARONNAAAA!!!ATTENTO, CHE TI AMMAZZI!!!"
Puntualmente i piccoli kamikaze si schiantavano a terra e, trattenendo stoicamente le lacrime, sopportavano a testa alta e senza batter ciglio il sintetico rimbrotto materno: "Te l'avevo detto."

I bimbi tedeschi hanno lo stomaco foderato d'amianto. Mangiano qualsiasi cosa, a qualsiasi ora, in qualsiasi condizione.
Li ho visti con il biberon in una mano ed un wurstel nell'altra.
Li ho visti ciucciare avidi l'olio da patatine strafritte.
Li ho visti divorare cheesburger con la rapidità di piraña bulimici.
Li ho sentiti emettere dolci ruttini degni di un camionista bulgaro.
Queste piccole idrovore, alimentate seguendo i dettami di un nutrizionista pazzo, invece di essere ricoverate per una bella lavanda gastrica, crescono grandi e forti. In grado di digerire anche la peperonata alle 6 del mattino.

I bimbi tedeschi non esistono. Quegli angeli biondi in giro nei parchi o a passeggio nelle loro carrozzine non sono bambini, ma adulti molto molto molto bassi. Io l'ho sospettato per mesi e ne ho avuto la certezza una mattina in metropolitana. Quel giorno mi trovai seduta di fronte a due esemplari dall' età apparente di 6 e 4 anni ed assistetti allibita ad una conversazione degna di due linguisti in erba.

Il Piccolo: "T-i-e-rgarten. Che significa?"
Il Grande: "E' una parola composta: Tier-Garten. Giardino degli animali."
IP: "Ma allora Zoologischer Garten?"
IG: "La stessa cosa: giardino degli animali"
IP: "Ma com'è possibile? Sono due parole diverse."
IG: "Tiergarten è tedesco, mentre Zoologischer Garten deriva dal greco."
IP: "Capito."



Non so quando, non so come, ma è ovvio che prima o poi i tedeschi riproveranno a conquistare il mondo e stavolta ci riusciranno.
Paura, eh?
Continua...

6 commenti:

  1. In questo post hai inserito una fondamentale luce di verità:
    le mamme italiane sono delle iperprotettive scassaminchia che hanno il potere di trasformare angelici pargoli in delle armi di distruzione di massa. Infatti è arcinoto che la voglia di un bimbo di compiere una determinata azione (possibilmente pericolosa \ disdicevole \ pericolosa&disdicevole) è direttamente proporzionale all'ansia con la quale la madre vieterà al bimbo tale azione ed all'acutezza tono di voce usato.
    Da questo si può facilmente dedurre che le madri italiane trasformano i loro bimbi in autentiche armi di distruzione di massa...

    E non conta il fatto che i piccoli e disciplinatissimi minikrukki siano programmati per conquistare il mondo, i nostri pargoli manderanno tutto all'aria con la solita attitudine da "diavolo della Tasmania"...

    ---Alex

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahahahah...da come parli dei bambini, ho l'impressione che la più grave minaccia che si possa farti sia quella di lasciarti da solo in una scuola materna :D
      Ops, ora che ci penso, in effetti è la più grave minaccia che si può fare a chiunque :P

      Elimina
    2. Invero quella è la più grande minaccia che si possa fare ai bimbi di una scuola materna!
      Poveri loro!!! :-D

      ---Alex

      Elimina
  2. Santocielo, santocielissimo, ma questo é mio figlio! Tranne il dettaglio del mangiare, ma questo perché glielo impediamo noi. Però quella dei ruttini da scaricatore di porto lituano corrisponde! E anche tutto il resto! Avevi ragione!!!! Ommioddio, mio figlio è tedescoooooooooooo!

    RispondiElimina
  3. ho riso la prima volta quando lessi questo pezzo (che rimane per me uno dei più divertenti)
    Rido rido mi spacco dalle risate ancora di più ora..
    Grazie per tutto quello che scrivi.

    RispondiElimina

Pancrazia in Berlin - Il Ritorno

Poche righe per avvertire i lettori distratti e i passanti ignari che dall'altra parte, su Radio Cole , sto raccontando il mio ultimo vi...