Ben un giorno annunciò: "Presto si trasferirà a Berlino il mio carissimo amico irlandese: Alan. Vi piacerà!"
L'innocente dichiarazione dell'ignaro britannico fece scattare in tutto
l'Erasmico Gineceo vivide e niente affatto innocenti immagini mentali.
La mia, dal basso verso l'alto, era la seguente: scarpe da ginnastica
vissute, jeans stropicciati ad avvolgere un paio di celtiche gambe
muscolose, maglione teso sopra ampio torace, irresistibile sorriso,
barbetta incolta, occhi cerulei, capelli scompigliati e magari, giusto
per non farsi mancare nulla, anche una chitarra in spalla.
Alan divenne rapidamente il più gettonato protagonista delle nostre
fantasie ed il più abusato argomento delle nostre conversazioni. Ognuna
si nutriva dei deliri delle altre, fino a produrre un mostro di
perfezione: bello, sexy, simpatico, arguto e sessualmente instancabile.
Del resto nel momento in cui si sogna è giusto non porsi alcun limite,
anzi.
Quel poveraccio se ne stava in Irlanda a preparare i bagagli totalmente
all'oscuro di essere già diventato una figura mitica a Berlino. Il
tapino, probabilmente, se avesse saputo quanto fossero alte le
aspettative su di lui, se ne sarebbe restato a casa sua con la porta
chiusa a doppia mandata.
Una sera inaspettatamente accadde il miracolo: incontrammo per caso Ben
ed Alan per strada.
Ci fermammo a chiacchierare e dopo 5 minuti i due
giovani andarono per la loro strada e noi per la nostra.
Rimaste sole, eccitate come dei criceti, cominciammo a parlare tutte
assieme: "Ma l'avete visto???" "Si!!!" "Ma quant'è gnocco???" "Tanto!"
"Ed i capelli?" "Folti e meravigliosi" "Con i riflessi ramati." "Siii,
che meravigliosi riflessi!" "E la voce?" "Stupenda. Certo non che abbia
parlato molto, ma quel poco è bastato" "Si. Ho sentito un brivido lungo
la schiena quando si è presentato e ha detto A..." "Ha detto Alan,
vero?" "Certo, almeno credo." "Io ero tutta emozionata non è che lo
stessi ascoltando molto" "Ma certo che ha detto Alan. Forse." "Qualcuna
di voi l'ha sentito dire Alan????" "Io no" "Neanch'io" "E poi è strano
che Ben non ci abbia avvertito del suo arrivo" "Già, sembrava così
desideroso di farcelo conoscere" "E l'accento?" "Era irlandese?" "Io non
ho sentito nessun accento." "Neanch'io" "Parlava così bene tedesco"
"Proprio come un..." "...tedesco" "Oh cacchio!"
Eravamo state vittime di un increscioso episodio di Allucinazione
Collettiva. Appena incontrato Ben con un ragazzo che non conoscevamo
avevamo desunto che costui fosse Alan. Eravamo state cieche e sorde di
fronte a tutti gli indizi che indicavano il contrario. Il canto ubriaco
delle nostre ovaie aveva coperto il richiamo del buon senso. Avevamo
fatto la figura di un gruppo di ninfomani cretine!
Pochi giorni dopo l'imbarazzante episodio, conoscemmo finalmente
l'uomo che per tanto tempo avevamo atteso, l'irlandese che aveva mandato
i nostri pochi neuroni in pappa, l'essere sulle cui spalle gravavano
tutte le nostre aspettative.
I capelli non erano folti, le gambe non erano muscolose ed il torace non
era ampio.
In effetti, più che un Dio del sesso, Alan sembrava un
morbido orsacchiottone. Un ragazzo simpatico e gentile con (pochi)
capelli rossi, profondi occhi azzurri e un'inclinazione particolare per
le tragedie sentimentali.
Ogni volta che gli piaceva una ragazza
questa, nel giro di 24 ore, finiva a letto con qualche amico di lui.
Perché egli, oltre ad avere un pessimo gusto nello scegliere le donne,
ne aveva uno anche peggiore nello scegliersi gli amici: tutti più belli,
privi di sensibilità, estranei a qualsiasi forma di empatia e
soprattutto bulimici sessuali.
Ed anche quando riusciva a sublimare
l'innamoramento con una storia vera e propria, nel giro di poco veniva
sistematicamente mollato o per un ragazzo migliore, eventualità a cui
lui reagiva con una grande signorilità, o per un lavoro dall'altra parte
del mondo, eventualità che lo trasformava in un cane abbandonato in
autostrada, o per un'altra donna, eventualità che gli procurò un
abbonamento decennale dallo psicanalista.
Alan era decisamente sfortunato in amore, ma la colpa a ben vedere non era solo della
cattiva sorte. Se, invece di provarci sempre con le ragazze sbagliate,
ogni tanto ci avesse provato con quelle giuste forse le cose sarebbero
andate diversamente.
Caro Alan,
a distanza di più di 10 anni è giunto il momento che te lo dica.
Se, putacaso, invece di provarci con le altre, ci avessi provato con me: io ci sarei stata.
Pirla!!!
Con affetto,
la tua amica Pancrazia(quella a cui volevi bene come ad una sorella)
Continua...
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Più che "Erasmico" il gineceo mi sembrava più "orgasmico"...
RispondiEliminaLOL !
---Alex
PS = mi unisco al coro: Alan, sei un pirlone!!!
Ecco bravo, diglielo anche tu! :D
EliminaAh, ah, bellissimo questo post!
RispondiEliminaè TERRIBILE QUANTO TI DICONO CHE TI VOGLIONO BENE COME A UNA SORELLA!
RispondiEliminaVoglio diventare amico di Alan!
RispondiEliminaSei privo si sensibilità, estraneo a qualsiasi forma di empatia e bulimico sessuale? Perfetto, ti passo il numero in privato.
EliminaSei andata a cogliere proprio le righe a cui mi riferivo, bravissima!
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